Caterina d’Aragona, figlia di Ferdinando il Cattolico e d’Isabella di Castiglia, sposò l’11 giugno 1509 Enrico VIII e fu con lui incoronata regina d’Inghilterra il 24 giugno. A partire dal 1525, però, Enrico era ormai infatuato della sua amante, Anna Bolena, e insoddisfatto del suo matrimonio con Caterina, che non gli aveva dato figli maschi, bensì un’unica figlia, la futura Maria I d’Inghilterra, erede al trono in un’epoca in cui non c’erano precedenti per una monarchia retta da una donna. Enrico cercò di far annullare il matrimonio, innescando una reazione a catena che portò allo scisma dell’Inghilterra con la Chiesa di Roma. Quando papa Clemente VII si rifiutò di annullare il matrimonio, Enrico si ribellò, assumendosi la responsabilità delle questioni in materia di religione. Fece allontanare Caterina dalla corte e la imprigionò nel castello di Kimbolton. Sempre più emarginata, spogliata di ogni privilegio e persino affamata, Caterina non rinunciò mai a farsi chiamare regina, e intorno a lei si raccolse un notevole ancorché violentemente represso consenso popolare, soprattutto femminile… Alison Weir, già acclamata autrice de L’innocente, torna a parlare delle mogli di re Enrico VIII in un appassionante romanzo storico sulla tumultuosa vita della regina Caterina d’Aragona, sposa devota fino alla fine e unica «vera» moglie di Enrico VIII.