L’ampiezza del territorio calabrese, le sue difficoltà orografiche e di collegamento, la scarsità di personale scientifico e tecnico hanno sempre limitato, finora, le capacità di tutela territoriale della Soprintendenza Archeologica della Calabria.La differenza tra necessità e realizzazioni aumenta quando si tratta di resti materiali pre-e protostorici: alla ridotta evidenza di tali culture che rimane sul terreno si aggiunge lo scarso interesse a queste testimonianze che hanno quasi sempre mostrato gli studiosi di archeologia dell’Italia Meridionale.La storia delle acquisizioni scientifiche nel campo della protostoria nel territorio della Sibaritide dimostra, dalla più antica scoperta di Francavilla alla più recente di RoggianoPrunetta, quanto il condizionamento dei lavori pubblici ο agricoli abbia determinato un modo di procedere casuale, sempre in arretrato, inoltre, per quanto riguarda restaura, sistemazione museale e studio critico dei materiali.