Per i Nowak, proprietari di una celebre fabbrica di pianoforti nella Brooklyn del dopoguerra, il sogno americano sembra essersi realizzato. Hanno un solo problema: David, il loro unico figlio. Bello e timido, sin dall’infanzia deve fare i conti con le proprie nevrosi. Se non fosse per Marianne, suo primo grande amore, la vita gli risulterebbe intollerabile. Alla morte del padre David vende l’azienda e, quando anche il rapporto con Marianne diventa impossibile, inizia a viaggiare per il mondo. A Taiwan, l’incontro con Daisy, l’affascinante figlia della proprietaria di un bordello, segna un punto di svolta. Assieme tornano negli Stati Uniti e comprano una casa nei boschi della California, dove conducono una vita maniacalmente isolata con il loro figlio William. Ma la salute mentale di David continua a peggiorare e la nascita della piccola Gillian darà il via a un tragico corso di eventi che si rivelerà fatale per più di un membro della famiglia. Facendo ricorso a un suggestivo espediente narrativo (ogni capitolo è narrato da un diverso protagonista), Il confine del paradiso, romanzo d’esordio di Esmé Weijun Wang, ci racconta le varie forme che può assumere la malattia mentale – di cui la stessa autrice soffre –, restituendoci un ritratto di famiglia che lascia sconvolti e turbati, ma anche incredibilmente affascinati.