“Ci sono romanzi che rovesciano il mondo, anzi direi che non c’è altra strada per un romanzo, per diventare immortale, che rovesciare mondi, il proprio e quelli altrui.”I Promessi Sposi è il paradigma di quanta strada si debba fare per ottenere un classico, un testo cioè che non ha paura del tempo, dei programmi scolastici, degli insegnanti annoiati e dei lettori pigri. Questo romanzo non insegna qualcosa solo agli scrittori, ma anche a tutti coloro che pensano alla gratuità come benefit. A tutti quei genitori, insegnanti, educatori, che hanno paura, o pudore, a usare la parola fatica. Attraverso questo capolavoro si può imparare che senza eroismo, curiosità, presunzione, coraggio, non si può affrontare l’esistenza.I Promessi Sposi è il nostro romanzo fondativo, è nato vent’anni prima della nostra Nazione. Ha rappresentato, col melodramma, la Divina Commedia, Il Rinascimento, Il Risorgimento, uno dei punti imprescindibili perché fossimo in grado di considerarci popolo. Qualcuno dirà che siamo stati sfortunati, per me siamo stati fortunatissimi.”In un racconto appassionato e pieno di verve, Fois incontra personaggi immortali che ci restituisce in tutta la loro umanità, uomini e donne con le loro debolezze, malvagità, sogni, lotte e inquietudini. Sorretto da una lettura che lui stesso definisce ossessiva, ci trasporta in situazioni e contesti in cui il lettore non stenterà a riconoscere il ricorso delle umane vicende, donandoci nuovi occhi per leggere anche le nostre vicende personali e collettive.