Il salario minimo, nella sua veste di regolazione del mercato del lavoro finalizzata al contrasto del fenomeno della povertà lavorativa (c.d. in-work poverty), è misura che trova spazio nelle fonti sovranazionali del diritto del lavoro e diffusione in pressoché tutti gli ordinamenti nazionali. Tra questi anche l’ordinamento italiano dove, però, l’istituto assume una veste del tutto peculiare. Tanto in assenza di una contrattazione collettiva con efficacia erga omnes, quanto di una legislazione sui minimi salariali, è stata la giurisprudenza a farsi carico del problema di garantire a tutti i lavoratori la retribuzione proporzionale e sufficiente prevista dalla Costituzione all’art. 36. Lo ha fatto attraverso un’operazione eccezionale e creativa, dagli esiti non pienamente soddisfacenti e sempre più in difficoltà di fronte alle recenti trasformazioni del mercato del lavoro e delle relazioni industriali. È con ogni probabilità, dunque, giunto il momento di valutare anche per l’Italia l’introduzione per via legislativa di una misura salariale minima. Una soluzione che, se adeguatamente configurata, adattando allo scopo i suggerimenti che provengono dal quadro comparato, potrebbe recare un positivo impatto sul reddito dei lavoratori più poveri e, al tempo stesso, costituire un nuovo utile supporto per l’azione della contrattazione collettiva salariale. Emanuele Menegatti è professore associato di diritto del lavoro nell’Università di Bologna, dove insegna Diritto del Lavoro e Comparative Labour Law. È autore di numerosi articoli in riviste italiane e straniere, tra i quali si segnalano Challenging the EU Downward Pressure on National Wage Policy, pubblicato nel International Journal of Comparative Labour Law and Industrial Relations (2017) e Mending the fissured workplace: the solutions provided by Italian law, pubblicato nel Comparative Labor Law and Policy Journal (2015). È autore del volume monografico I limiti alla concorrenza del lavoratore subordinato (Padova, 2012). È co-curatore del volume Labour Law and Industrial Relations in Italy (Milano, 2015). Ha, inoltre, contribuito a diverse opere collettanee, tra le quali il Trattato di Diritto del lavoro (vol. II, vol. IV.1), diretto da M. Persiani e F. Carinci (Padova, 2012 e 2015).