Le analisi degli economisti seguono le mode? I fuochisti della vaporiera, che Sergio Ricossa scrisse nel 1978, è un viaggio alla scoperta delle principali tendenze succedutesi nel secolo scorso: da quella “liberale” a quella “eurocomunista”, passando per quelle “keynesiana”, “della programmazione” e “sindacale”.
Il libro passa in rassegna gli entusiasmi, più o meno temporanei, che hanno condizionato il pensiero degli economisti. Proprio questa rassegna conduce a un certo scetticismo sulle capacità e sulle virtù degli economisti quali consiglieri del principe.
Secondo Ricossa, che sia «chiara od oscura» ogni economista ha «una sua filosofia della vita di un tipo o dell’altro», da cui deduce anche il proprio modo di sentire l’economia e impostarne i problemi. In questo non c’è nulla di male, a condizione che le preferenze personali non vengano contrabbandate al grande pubblico come “scienza” e che proprio questa “scienza” non venga utilizzata per indirizzare e limitare la libertà dei singoli.
Sergio Ricossa (1927-2016) è stato fra i maggiori economisti italiani del secondo Novecento. Accademico dei Lincei, ha insegnato Economia politica all’Università di Torino. Scrittore brillantissimo, è stato editorialista de La Stampa e poi de Il Giornale. È stato il primo Presidente dell’Istituto Bruno Leoni, che nel 2006 ha promosso la ristampa della sua opera più importante, La fine dell’economia. Nel 2010 IBL Libri ha inoltre ripubblicato Straborghese.