Johnny e Jane Potter, fratelli gemelli, studiano a Oxford per realizzare le proprie ambizioni letterarie. Intelligenti, di bell’aspetto, sportivi, snob, i due, divisi da una reciproca gelosia, sono però uniti da un profondo disprezzo per i giornali del padre e per i romanzi stucchevoli e sentimentali della madre. Per i due ragazzi, la famiglia incarna alla perfezione quel conglomerato che tiene in piedi l’inglese tipico, un misto di sete di ricchezza e puerilità, prosopopea e dabbenaggine, ipocrisia e freddezza spirituale, belle facciate e brutti interni. Questo è il «potterismo», spietata parodia dell’etica britannica contro cui Johnny e Jane lanciano il loro, forse vittorioso, grido di ribellione. Il romanzo di Rose Macaulay, tra le più originali autrici della letteratura inglese, segue la loro vita attraverso gli anni della guerra e in quelli immediatamente successivi. Scorrono così le ambizioni e i conflitti, gli amori e gli ideali, messi a dura prova dalla violenza della Storia: ogni pagina è un piccolo quadro, a volte aspro a volte scanzonato, ma sempre sincero nel mostrare il vero volto dei personaggi che popolano il romanzo. Un’autenticità spregiudicata ma profondamente umana, che ha reso i Potter il simbolo più rappresentativo della borghesia europea nella prima metà del Novecento.