Luce d’Eramo entra in contatto con Ignazio Silone nell’estate del 1965, dando inizio a un’amicizia che il tempo renderà profonda e che s’interromperà soltanto con la morte dello scrittore nel 1978. Questo libro raccoglie gli scritti che la d’Eramo ha dedicato a Silone nel corso degli anni, un lavoro che non è soltanto una perfetta guida alla lettura, ma anche la testimonianza unica di una simbiosi letteraria e il prodotto di un’attitudine critica fondata sull’indissolubilità di scrittura e impegno, esistenza e stile. Il corpo principale è costituito dal monumentale saggio che Luce d’Eramo pubblicò, dopo una lunga lavorazione, nel 1971: L’opera di Ignazio Silone. Saggio critico e guida bibliografica. Minuziosa ricostruzione della fortuna critica di Silone, il volume rispondeva anche alla necessità di ristabilire la statura di un autore che era già un classico fuori dai confini italiani, mentre in patria subiva ancora le conseguenze della propria non conformità politica ed estetica. Il saggio è anche una singolare avventura metodologica, dove la d’Eramo vuole «fornire al lettore tutti gli elementi affinché possa formarsi un giudizio proprio», e ricostruisce il percorso dello scrittore abruzzese attraverso l’esame di un’enorme quantità di documenti. Qui, e con crescente chiarezza negli interventi e negli articoli successivi, vengono rovesciati ambiguità e pregiudizi critici sul linguaggio di Silone, mentre la «conversione» cristiana è considerata come il naturale proseguimento della battaglia ideale iniziata nel partito comunista. Il carteggio inedito tra i due scrittori mostra infine, per frammenti e bagliori, la densità di un rapporto umano e intellettuale che si offre oggi allo studio e all’attenzione dei lettori.