Long play di Theodor W. Adorno è una riflessione sul significato del vinile. Sul ruolo ambizioso e pericoloso che questa specie di “fotografia musicale” poteva rappresentare per l’arte. Il filosofo e musicologo tedesco, forte delle sue posizioni anticapitaliste, vedeva nel vinile il rischio di un’industrializzazione della musica. Fu lui a coniare l’espressione “industria culturale”. E il vinile poteva essere la più devastante delle intrusioni industriali nel campo dell’arte. La sua rapida diffusione aveva improvvisamente tolto alla musica molta della sua capacità incantatrice, consegnandola al campo meccanico della riproducibilità. Eppure, il vinile poteva essere anche una grande possibilità, forse era possibile convertire quella pericolosa invenzione in un nuovo grande stimolo, in un nuovo modo di creare arte.