L’indomani dell’attacco alle Twin Towers, Philippe Muray scrive una lettera di consolazione ai terroristi delusi dalla rapidità con cui la vita in Occidente ha ripreso il suo corso. La loro azione sembra aver sortito l’effetto contrario e il nostro regno profilattico, eugenista e igienista è più in forma che mai. Ma i jihadisti non disperino perché della loro guerra ce ne occupiamo noi, e sapremo portare a termine la mirabolante impresa di smantellamento su cui lavoriamo già da qualche decennio.
Il progetto è ambizioso, ma le sfide non ci hanno mai fatto paura e con i nostri sorrisi smaglianti faremo trionfare l’Impero del Bene, annullandoci nell’eterno presente della nostra innocenza, della nostra gioia, della nostra felicità.
[quarta di copertina dei traduttori, Francesca Lorandini e Olivier Maillart]