«Ammonire è un gesto di carità di cui tutti abbiamo bisogno. La correzione fraterna è un modo per aiutare l’altro a comprendere le conseguenze delle proprie scelte che non sa valutare» (Alessandro Meluzzi).Che senso ha ammonire i peccatori in una società come la nostra, dove vale «la regola dell’individualismo per cui ognuno, per rispetto apparente, lascia da solo l’altro di fronte ai propri errori»?Di contro alla pretesa autosufficienza di chi si illude di bastare a se stesso, Meluzzi spiega, con il supporto delle sacre scritture, di sant’Agostino e dell’autorevole lezione di papa Benedetto, che ammonire l’altro «non significa giudicarlo al fine di allontanarlo ma vuol dire legarsi a lui per aiutarlo» e che la correzione «ha come motivazione principale la fraternità».