Durante il nazismo alcuni fisici cercarono di dar vita a una fisica ariana
che escludesse ogni «idea giudaica», molti altri fecero compromessi
e concessioni pur di continuare a lavorare. Tra questi vi erano tre fisici
di levatura mondiale, attraverso i quali Philip Ball racconta la storia
della fisica tedesca sotto Hitler. Max Planck, il pionere della teoria
dei Quanti, universalmente stimato per la condotta morale che seppe
mantenere durante il regime; Peter Debye, un fisico nederlandese
che arrivò a dirigere il piú importante istituto di ricerca del Reich prima
di andarsene negli Stati Uniti nel 1940; Werner Heisenberg, lo scopritore
del principio di indeterminazione, che ebbe un ruolo di primo
piano nella corsa tedesca alla bomba atomica. Alla fine della guerra
molti scienziati tedeschi rivendicarono la propria apoliticità e la propria
opposizione al regime: Debye affermò di essere andato in America
per fuggire dalle interferenze naziste alle sue ricerche; Heisenberg
sostenne, insieme ad altri, di aver deliberatamente rallentato la fabbricazione
della bomba atomica...
«È proprio perché Peter Debye, Max Planck
e Werner Heisenberg non furono né eroi né
malfattori che le loro storie sono istruttive,
sia sullo stato delle cose nel Terzo Reich
che piú in generale sul rapporto tra scienza
e politica.
Nelle situazioni e decisioni ben diverse di
Debye, Planck e Heisenberg possiamo trovare
un contesto in cui affrontare la questione.
Le vite di questi tre uomini si incrociarono
e interagirono in molti modi.
Debye e Heisenberg ebbero lo stesso mentore
e lavorarono a fianco a Lipsia all'inizio
degli anni Trenta. Planck li incoraggiò
entrambi, e loro lo videro come una figura
paterna e un faro morale. Debye insistette,
contro la volontà dei nazisti, perché si
intitolasse a Planck l'istituto di fisica che
presiedeva a Berlino. Quando Debye partí
per gli Stati Uniti dopo lo scoppio della
guerra, gli sarebbe succeduto Heisenberg.
Questi uomini ebbero personalità molto diverse.
È chiaro che nessuno di loro fu entusiasta
del regime hitleriano, eppure furono
in posizioni di preminenza nella scienza
tedesca - come organizzatori, come studiosi
e come ispiratori - e ognuno svolse
un ruolo importante nell'impostare il tono
della reazione della comunità fisica al
nazismo. Tutti e tre servirono il Reich tedesco,
sia prima che durante il nazismo,
e anche se non è la stessa cosa che servire
Hitler, e tanto meno accettarne l'ideologia,
nessuno di loro sembra aver vagliato
con cura se e quale fosse la differenza».