Cinquantacinque giocosi e stralunati componimenti in versi intitolati a una “bambinaccia” che è ogni volta una creatura nuova, imprendibile e spiazzante, come lo è il desiderio. In questo canzoniere ironico-erotico, che gioca con l’immaginario delle filastrocche – Prévert mescolato a Rodari mescolato a Tim Burton –, c’è una moltitudine sfaccettata di ritratti che raccontano una femminilità vitale e complessa, irriverente e disinibita, sempre alla ricerca di un azzardo rispetto alle assurde domande degli adulti, capace di commuoversi per la bellezza del gobbo di Notre-Dame, di appassionarsi a Jacopo Ortis e di superare il terrore dell’Uomo Nero portandoselo a letto. Cosa resta oggi della scrittura come gioco, inconscio, fiaba, erotismo, tragitto funambolico? Questo libro, con leggerezza letteraria, prova a rispondere. Un’opera gioiosamente anarchica dove il desiderio è un mondo ancora tutto da immaginare. A fare da contrappunto, le immagini di Mariachiara Di Giorgio. Le dicevano: “Non farlo!” e lei subito faceva. “Non devi mai pensarlo!” e il pensiero s’accendeva.