Fanny Hill è uno dei più importanti classici della letteratura erotica mondiale, anche se per lungo tempo è stato un vero e proprio libro clandestino, stampato e trattato di nascosto, diffuso solo a costo di rischi personali. Sequestrato e proibito già a metà del Settecento per la descrizione di una scena di sodomia a cui assiste la protagonista Fanny Hill, e dopo aver conosciuto la censura ancora per tutto l’Ottocento, il libro viene pubblicato in modo integrale in Inghilterra solamente nel 1963, appena dopo la conclusione della vicenda che vietava la pubblicazione dell’Amante di Lady Chatterley. A riprova della sua aura maledetta, il libro venne di nuovo fatto ritirare dal mercato, fino al successivo tentativo degli anni settanta. Anche negli Usa il libro andò incontro a vicende analoghe, fino al processo del 1966 in cui fu finalmente dichiarato “non osceno”. Il romanzo, come molta letteratura del Settecento, è scritto in forma epistolare e narra le vicende di una ragazza che dopo la morte dei genitori viene presa a servizio da una signora che lei crede ricca, ma che in realtà è la tenutaria di un bordello. La descrizione delle immaginifiche situazioni a cui si trova ad assistere o partecipare ha acceso in questi secoli le fantasie voluttuose di moltissime generazioni di lettori. Da questo libro sono stati tratti numerosi film, tra cui la versione di Russ Meyer del 1964.