Se gli animali possedessero l'intelligenza degli uomini, sarebbero piú o meno felici? Seduti al bancone di una taverna di Toronto, gli dèi Apollo ed Ermes decidono di risolvere la questione con una scommessa. E cosí quindici cani ricoverati in una clinica veterinaria poco distante si ritrovano a dover fare i conti con il piú complesso dei doni divini: la coscienza umana. Che cosa significa essere cani? Una domanda finora mai posta che all'improvviso diventa assillante. Il concetto stesso di «caninità» basta a dividere il branco: se il barbone nero Majnoun è disposto ad accogliere il cambiamento, il mastino napoletano Atticus è pronto a difendere con il sangue il vecchio modo di vivere. La capacità di formulare pensieri astratti rende necessaria la creazione di un nuovo linguaggio, e mette in discussione l'inconfutabilità dell'istinto. Davanti agli occhi increduli dei quindici cani si spalanca un mondo di contraddizioni e conflitti finora sconosciuti, come quello tra libertà individuale e rispetto delle gerarchie, tra innovazione e tradizione, tra dolorosa consapevolezza e serena ignoranza. Seguire i protagonisti nel loro rinnovato e commovente addestramento alla vita porta a considerare i cani in una prospettiva diversa: essi smettono di essere semplicemente i migliori amici dell'uomo, e diventano creature complesse, capaci di riflettere sul rapporto tra sensazioni e sentimenti, tra ciò che è giusto e ciò che è bello. Se dalle storie di cani si traggono spesso esempi di dedizione e fedeltà, questa in particolare insegna qualcosa sull'amore, qui elevato a canina potenza; amore che «non significa una cosa sola, e mai la significherà». In Quindici cani il richiamo di Jack London si mescola con echi di George Orwell e con uno sguardo ironico sull'etica di Kant: in una sorta di moderno apologo, André Alexis rivela verità universali sulla natura umana e riallinea le gerarchie sensoriali a partire, piú che da un punto di vista, dal punto di olfatto dei suoi personaggi.
«Una storia deliziosa che esplora tutte le sfaccettature del "divino dono del linguaggio"».
«Publishers Weekly»
«Alexis concepisce una commedia originale sulla natura umana, per una lettura intrigante e divertente. Una brillante analisi del nostro modo di essere, di comunicare e di organizzare la società».
«Kirkus Reviews»