Da bambino, Bruce Springsteen ascoltava dalla voce della madre Brave Cowboy Bill, la storia di un piccolo cowboy puro di cuore. Era il suo primo contatto con il mondo del West, una passione che oggi lo porta ad amare i film di John Ford, la musica messicana e l'arte degli Indiani d'America. Da ciascuna di queste fonti, così come dalla vita e dal rock, che gli hanno insegnato a fondere fantasia e saggezza, nasce Outlaw Pete, leggenda moderna di un criminale che inizia a rapinare banche con il pannolino per poi conoscere tutte le asperità dell'età adulta. È una delle storie più ambiziose e originali mai scritte da Springsteen: in otto minuti, una meditazione sul destino epica e dura, piena di paradossi eppure mai farsesca. È un dramma musicale articolato, un arazzo in cui si intrecciano svariati stili rock e un'orchestrazione memore delle colonne sonore di Morricone.
Outlaw Pete è un libro per adulti realizzato con la collaborazione di Frank Caruso, che ne ha illustrato e dipinto le pagine. Ma Caruso non si limita a tradurre la canzone in immagini: impeccabilmente dettagliato, semplice dove è necessario, il suo stile asseconda il connubio springsteeniano di paradosso e riflessione. Gli interrogativi sul nostro destino rimangono senza risposta, come è giusto che sia, ma allo stesso tempo vengono presentati da un'angolazione diversa. Particolari che nel testo passano quasi inosservati assumono qui un ruolo centrale.